La Laudato si’ per una nuova ecologia integrale

Seppure pubblicata dal il 18 giugno 2015, la seconda Enciclica di Papa Francesco, la Laudato si’, solo negli ultimi tempi ha cominciato ha proporsi prepotentemente negli ambienti cattolici. Accolta dapprima come una enciclica “verde” soprattutto dal mondo “laico” non ecclesiale, l’enciclica, suddivisa in sei capitoli, è in realtà una esortazione a vivere una “ecologia integrale” espressione attraverso la quale papa Francesco esprime la preoccupazione per la natura, l’equità verso i poveri, l’impegno nella società, ma anche la gioia e la pace interiore elementi tutti inseparabili. “Tutto è in relazione”, “tutto è collegato”, “tutto è connesso”: questo è il ritornello che attraversa la Laudato si’

L’ecologia integrale diventa così il modello capace di tenere insieme fenomeni e problemi ambientali (riscaldamento globale, inquinamento, esaurimento delle risorse, deforestazione, ecc.) con questioni che normalmente non sono associate all’agenda ecologica in senso stretto, come la vivibilità e la bellezza degli spazi urbani o il sovraffollamento dei trasporti pubblici. Ancora di più, l’attenzione ai legami e alle relazioni consente di utilizzare l’ecologia integrale anche per leggere il rapporto con il proprio corpo, o le dinamiche sociali e istituzionali a tutti i livelli: “Se tutto è in relazione, anche lo stato di salute delle istituzioni di una società comporta conseguenze per l’ambiente e per la qualità della vita umana” (n. 142). Si tratta di una dimensione sociale dell’ecologia, o meglio di una vera e propria “ecologia sociale” che è necessariamente istituzionale e raggiunge progressivamente le diverse dimensioni che vanno dalla famiglia, fino alla vita internazionale, passando per la comunità locale e la Nazione.

Onofrio Losito

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